IL BLOG DI
MISTER CREDIT
Anche se il contesto è di leggera ripresa, resta ancora qualche incertezza in campo economico e finanziario sia per le famiglie che per le imprese. Le richieste di credito da parte delle aziende, infatti, nel 2017 hanno registrato una leggera flessione rispetto al 2016 (-2,5%, diviso in -1,3% per le imprese individuali e -3,3% per le società di capitali); in calo anche l’importo medio richiesto. Secondo l’analisi di Crif sono in calo le richieste di rinegoziazione del debito, indice di un migliore stato di salute delle imprese italiane che ora ricorrono al credito più per investire e programmare il futuro che per l’attività corrente. Altra indicazione di una situazione economica è l’affidabilità commerciale delle imprese: i dati rilevati a marzo di quest’anno mostrano un andamento positivo: il numero di aziende puntuali nei pagamenti è in crescita costante (+4,5%), con un importante calo di quelle con ritardi gravi (-10,8%) Questo significa che i pagamenti delle aziende sono più puntuali, e i ritardi nel regolare i conti verso i fornitori sono sempre meno. Un’analisi realizzata per il Sole 24 Ore, inoltre, sottolinea una diversificazione delle forme di finanziamento: dal 2013 al 2017, le aziende hanno fatto ricorso a “minibond, crowdfunding, direct lending, private equity e venture capital” per un totale di 35 miliardi di euro. Un quadro complessivamente positivo, dunque, che ci dice che il sistema delle imprese italiane sta finalmente uscendo dalla crisi e ricomincia a guardare al futuro. In questo quadro, non meno importante rispetto all’affidabilità commerciale, l’affidabilità creditizia di un’azienda è un elemento chiave per l’accesso al credito. Un buon livello di affidabilità creditizia permette a una impresa di pianificare le scelte economiche e finanziarie con maggiore consapevolezza, soprattutto nel caso debba ricorrere a finanziamenti per sviluppare la propria attività.
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