IL BLOG DI
MISTER CREDIT
Abbiamo visto che negli ultimi anni le frodi creditizie basate sui furti di identità sono in costante aumento: i rapporti dell’Osservatorio frodi di Crif non lasciano dubbi. Per i ladri di identità è sufficiente impadronirsi di alcune informazioni delle vittime per mettere in atto le truffe, che spesso non sono facili da scoprire (solo la metà dei casi viene scoperta entro sei mesi). Elettrodomestici, smartphone e altri oggetti di elettronica, ma anche auto e moto: i truffatori puntano ad appropriarsi di beni senza pagarli, scaricando ”il conto” sulle vittime. Tra i recenti casi di cronaca provenienti dagli Stati Uniti, c’è la storia di un’impiegata di un ufficio delle imposte che, invece di aiutare le vittime di furto di identità, usava i dati personali dei cittadini per inviare falsi rimborsi di tasse su carte di debito che lei o suoi complici controllavano. L’ipotesi è che abbia rubato 1 milione di dollari in questo modo. Senza arrivare a questi estremi, in un’epoca in cui sempre più informazioni e dati sono conservati (o condivisi) online, la vita dei truffatori è diventata forse più facile: un nome e un indirizzo associati a un codice fiscale e magari a un conto bancario, un indirizzo email o un numero di telefono… e la truffa è fatta! Negli ultimi anni, in particolare negli Stati Uniti, le istituzioni sanitarie sono finite nel mirino dei ladri di identità che cercavano di impossessarsi di numeri di sicurezza sociale e conti bancari. I rischi riguardano anche le console di gioco: tra le informazioni richieste per creare un profilo, infatti, spesso ci sono anche i dati della carta di credito (necessaria all’acquisto di giochi o altri servizi), dati che i ladri hanno un grande interesse a rubare. In questo caso il primo consiglio è non archiviare i dati delle proprie carte nei propri profili. Ancora una volta, la nostra attenzione e la nostra consapevolezza possono fare la differenza:
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