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Ho trovato soldi non miei sulla carta: la seconda parte del caso di phishing


Ciao, sono Gloria, ho 42 anni e la settimana scorsa ho iniziato a raccontarvi il caso di phishing con transito di denaro che mi ha purtroppo visto protagonista, sperando che la mia esperienza possa aiutare qualcun altro. Cosa mi è successo? Dopo aver risposto sbadatamente a una finta email di Poste Italiane e aver lasciato i miei dati della mia carta prepagata (mi vergogno ancora moltissimo di esserci cascata!), dopo un po’ di tempo mi ritrovo dei soldi versati sulla carta. LA DENUNCIA Passò forse quasi un anno dalla famosa email di phishing. Nel frattempo mi ero trasferita in Veneto, avevo cambiato città e trovato un nuovo lavoro, quando arrivò a casa un avviso dei Carabinieri a presentarmi in caserma. Non sapevo neanche il motivo. Mi ritrovai così interrogata da un carabiniere come se fossi una criminale: mi accusavano di aver sottratto 200 euro dalla carta prepagata di un signore di Palermo che assolutamente non conoscevo e di essere complice di un altro signore straniero, colpevole anche lui del furto, e che ovviamente non avevo mai sentito nominare. Cadevo dalle nuvole. Da quell’interrogatorio partì una causa, sia civile che penale, durata 7 anni. TRANSITO DI DENARO In pratica, cos’era successo? Questo ragazzo straniero aveva effettivamente sottratto la somma dalla carta del signore di Palermo, ma invece di trasferire i soldi sulla sua, li aveva fatti “transitare” sulla mia carta. Il problema nacque dal fatto che io avevo la buona abitudine di cambiare password per sicurezza, quindi senza accorgermene avevo bloccato questo denaro sulla mia carta. Insomma, una buona abitudine che mi è costata un bel po’ di problemi. E un bel po’ di soldi. Infatti la causa civile è finita con la restituzione da parte mia della cifra sottratta al signore di Palermo più le spese legali, mentre la causa penale è terminata con altre spese legali, spese di viaggio per me e per il mio avvocato perché le udienze di svolgevano in Sicilia, e fortunatamente la piena assoluzione. Il ragazzo straniero, il vero autore del reato, non si è mai presentato in tribunale. Io ho pagato 7 anni di spese, viaggi e preoccupazioni per un versamento di 200 euro. Il messaggio che ci tengo a trasmettere a chi mi legge è: non lasciate mai, MAI i vostri dati e le vostre credenziali rispondendo a fantomatiche email, anche se avete il conto in quella banca o alla posta, e se succede qualcosa di anomalo, andate subito a denunciare il fatto alle autorità.