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Condividere o no? Quali informazioni è meglio tenere per sé


Abbiamo visto in passato che spesso sono le informazioni che noi stessi diffondiamo online che aiutano i ladri di identità a costruire falsi profili per sottrarre denaro oppure per ottenere prestiti usando nomi rubati.   Come fare, allora, per continuare a essere presenti online rimanendo in contatto con i nostri amici e difendere allo stesso tempo la nostra vita privata da sguardi indiscreti (e cattive intenzioni)?   La regola base è molto semplice: se non vogliamo che una cosa si sappia, dobbiamo essere noi i primi a tacerla. In particolare su internet, dove potenzialmente ogni contenuto potrebbe diventare accessibile a un pubblico più largo di quello per cui l’abbiamo pensato: le regole sulla privacy dei vari servizi possono cambiare, spesso le aziende tecnologiche conservano i dati (anche per rivenderli o riutilizzarli) e ancora, attacchi informatici possono rendere pubblici dati conservati in (apparente) sicurezza.   Dunque, così come non andiamo a raccontare la nostra vita nel dettaglio a tutte le persone che incrociamo per strada, allo stesso modo dobbiamo gestire la nostra presenza online. Anche perché con ogni interazione digitale condividiamo sempre più dati di quelli che pensiamo di condividere: dalle informazioni contenute nelle fotografie, ai siti consultati, alla geolocalizzazione…   Il rischio è ancora maggiore se condividiamo informazioni riservate: codice fiscale, numeri di telefono e indirizzo, per esempio, ma anche altri dati sulla nostra situazione personale (economica o di salute). Tutte queste informazioni possono essere molto preziose per i ladri di identità.   Conservare uno spazio di intimità lontano dalla condivisione pubblica e dagli sguardi degli altri è qualcosa di prezioso e da difendere, non solo per proteggere i nostri dati!