Privacy e vita digitale: in quale direzione si sta andando?
La
privacy come moneta di scambio è la realtà odierna del web: ma quali sono le prospettive? Molti ricercatori stanno analizzando la relazione tra tecnologia e diffusione dei dati personali.
“Oggi i motori di ricerca hanno molte più informazioni di quante ne disponesse il Terzo Reich, ma la differenza è che i regimi totalitari, faticosamente e con la violenza, acquisivano delle informazioni su un piccolo numero di persone, mentre oggi, senza fatica e senza violenza, vengono raccolte indiscriminatamente in un profilo le informazioni totali sulla generalità delle persone”. A rilasciare queste dichiarazioni è stato il Garante della privacy Antonello Soro, in una intervista all'Huffington Post.
Profilazione da parte delle aziende e concentrazione delle informazioni nelle mani di poche grandi aziende: sappiamo che solo con i dati disponibili su motori di ricerca e social network si potrebbero creare profili dettagliati di milioni di persone.
Nel dibattito entra anche Bruce Schneier, esperto di sicurezza statunitense, che parla di “web senza privacy”. “Molte delle azioni che compiamo online sono tenute sotto controllo,
spiega Schneier all'Espresso.
In quale direzione stiamo allora realmente andando? Difficile dirlo, anche perché stiamo percorrendo questa strada a grande velocità. Di certo possiamo e dobbiamo continuare ad aumentare la nostra consapevolezza in materia di privacy e protezione dei dati, non dimenticando che il primo filtro alle
informazioni personali che condividiamo in rete siamo noi stessi. Ogni informazione che lasciamo su Internet contribuisce a costruire un pezzo della nostra identità e della nostra reputazione, che si costruisce sempre più sul web. Una chiave, come sempre, è allora la volontà di informarsi, di capire, e di tenere sotto controllo le informazioni che ci riguardano.